
LA RIVOLTA DEI CAMPANACCI
di Ulderico Pesce
con Antonella Carlucci
La rivolta di San Mauro Forte (MT) del 30 e 31 marzo del 1940, la prima rivolta popolare italiana contro il fascismo, alla quale diede un contributo decisivo Maria Derin, antifascista di Muggia, in provincia di Trieste, esiliata dal fascismo a San Mauro Forte, e i suoi figli Etta e Checco, entrambi confinati vicino a San Mauro Forte. Per costruire il testo dello spettacolo è stato necessario studiare gli Atti processuali. A marzo del 1940 a San Mauro Forte arrivarono ai contadini le bollette agrarie da versare allo Stato fascista. Notarono che erano sbagliate, si confondevano le are con gli ettari. E allora scesero al Comune e davanti al podestà bruciarono le cartelle. Subito i gendarmi fascisti arrestarono 13 persone coinvolte nell’atto sovversivo. Ma il popolo accorse in massa,davanti alla caserma dove i 13 erano imprigionati, cercando di liberare quegli innocenti. I fascisti spararono, uccisero due persone: Francesco Lavigna e Sante Magnante. Molti i feriti. Furono arrestate 130 persone, tra le quali Antonia Miccio, che era incinta di un mese. Rinchiusi nel carcere di Matera per 13 mesi. Antonia partorirà dietro le sbarre, il 7 novembre del 1940, il figlio Pasquale attualmente vive a San Mauro Forte.
Chi sono Ulderico Pesce
e Antonella Carlucci?
Ulderico Pesce è nato a Rivello (PZ). Ha conseguito la Maturità Classica presso il liceo classico “N. Carlomagno” di Lauria, si è diplomato come attore presso l’Istituto del Dramma Antico di Siracusa e poi come attore e regista presso la Scuola d’Arte Drammatica di Mosca diretta Anatolij Vasilev, infine si è laureato con 110 e lode in Lettere moderne, con l’indirizzo in musica e spettacolo presso l’Università “La Sapienza” di Roma. E’ Direttore Artistico del Centro Mediterraneo delle Arti, compagnia teatrale riconosciuta dal Ministero della Cultura.
Antonella Carlucci attrice trainer e regista.
Laureata al dams di Bologna con Giuliano Scabia. Qui conosce ed approfondisce il “teatro fuori dal teatro”.
Continua i suoi studi, lavori e ricerche sull’ importanza dell’ arte teatrale come strumento per la libertà e l’ autodeterminazione umana.
Dal 2021 è la regista e responsabile del laboratorio di artigianato teatrale all’interno dell’ex ospedale psichiatrico Triestino.