
MADE IN TERRA
di e con Méningue
luci Elena Piscitilli
Più che di uno spettacolo si tratta di una poesia, un racconto assolutamente originale narrato in chiave comica e burlesca. Il linguaggio è corporeo, gestuale ed emozionale. L’universo del clown è sempre presente, con tutti i suoi paradossi, i suoi drammi e i suoi non-sense. La storia, come tutte le storie di questo tipo, è al tempo stesso semplice e complessa, come quella dell’essere umano! Lui, l’essere umano, è sempre preso dalla propria trappola: il “Potere”, una sovranità che l’uomo non cessa di costruire, di pretendere e di imporre. Sfortunatamente però l’uomo si dimentica troppo spesso dell’altro vero potere, quello della vita: l’energia creatrice che fa nascere tutte le cose e che, se trascurata, si ritorce contro di lui. Lo spettacolo è una caricatura dell’evoluzione umana e del mondo attuale, nonché delle sue contraddizioni e assurdità, che vengono narrate con uno stile evocativo e coinvolgente. Ritroviamo Adamo e la sua coscienza reincarnata in automat’hic, in Allez Olè, un torero viene atterrato; ancora, il caro Dominator è al tempo stesso attratto e impaurito dalle armi e dopo lo spot pubblicitario ecco il Grido Giusto, che fa il verso ad alcuni giochi televisivi e per il grande finale arriva il Discoman, un ballerino impazzito che non riesce a trattenere la propria esplosiva vitalità.
Chi è Jean Méningue?
Nato nel 1965 a Orléans, Jean Ménigault, in arte Méningue, si forma alla scuola di “Mime Dramatique Corporel di Étienne Decroux “ di Parigi, dove il suo talento per l’hip hop incontra la recitazione, l’arte del mimo e l’arte del clown, e cresce artisticamente lavorando con i registi Philippe Adrien, Philippe Hottier del Théâtre du Soleil di A. Mnouchkine, Enrique Pardo e Linda Wise di Panthéâtre, Josef Nadj de Centre Chorégraphique National d’Orléans, Mehdi Benabdelouhab e Valeria Emanuele di Les Têtes de Bois di Montpellier, Bastien Crinon della Compagnia Aurachrome di Orléans. I suoi numeri e spettacoli clowneschi lo portano ad avere una carriera internazionale tra Francia, Belgio, Germania e Stati Uniti. Nel 1992 Méningue è per la prima volta in Italia, dove oltre ad esibirsi lavora alla promozione del parco Mirabilandia, di cui diventerà formatore, regista e direttore artistico. Notato da Stefano Salvati e poi da Lucio Dalla, si esibisce nei loro programmi televisivi e video musicali. Nel 2004 l’incontro con il maestro Henning Brockhaus lo porta a una collaborazione per la creazione di personaggi fuori libretto, ideati grazie alla complicità con il regista. Ruoli clowneschi che appaiono in varie opere: L’indovino del villaggio di Jean Jacques Rousseau, La serva Padrona di G. Pergolesi, Turandot di G. Puccini, Atto senza parole di S. Beckett. Nel 2014 la collaborazione sfocia in un progetto corale, la selezione e la formazione di un ensemble di dodici mimi, e l’interpretazione del doppio di Otello. Lo spettacolo va in scena al Teatro San Carlo di Napoli e al Teatro Massimo di Palermo. Parallelamente, trasmette le sue conoscenze artistiche tramite laboratori e stage, e cura la regia di spettacoli di clown, clownesse e compagnie fra cui la Compagnia Voci Erranti di Torino, I Tripolini di Roma, la Compagnia del Carnevale di Viareggio di Gilbert Lebigre & Corinne Roger. Le apparizioni, le esibizioni, e le fervide collaborazioni di Méningue portano la sua arte
a diffondersi in Europa e nel mondo.